Fondazione Marazzina

A cena in carcere serviti dai Camerieri della Vita, attori-detenuti e non, che tra un piatto e l’altro dicono la loro sul servire ed essere serviti. E.s.t.i.a., la cooperativa nata nella Casa circondariale di Bollate, lancia la sua nuova sfida: «Per sostenere le varie attività all’interno dell’Istituto, abbiamo deciso di aprire alla città il nostro teatro-ristorante; il catering è di qualità, ci sarà anche il vino, un vero evento». In scena, o meglio in tavola, cene speciali che, tra una portata e l’altra, dall’antipasto al dolce, accompagnano il pubblico in un cabaret senza tempo. Un ironico gioco sulla differenza tra chi serve e chi è servito. Sul vassoio pensieri scritti dietro le sbarre, detti o cantati da un «usignolo», ma anche abiti ottocenteschi, coreografie e incursioni musicali (regia di Michelina Capato). Un insolito appuntamento rivolto ai cittadini, ma anche a enti e aziende…

Continua a leggere su archiviostorico.corriere.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *