L’Associazione ONLUS SON, “Speranza Oltre Noi”, nasce nel marzo 2017 da quattro famiglie residenti nei quartieri di Crescenzago e Adriano, alla periferia nord est di Milano, accomunate dalla fragilità dei propri figli e dalla preoccupazione per il loro futuro.
Il progetto “Abitiamo il futuro” nasce dalla volontà di queste famiglie di trovare nell’oggi una risposta ai problemi che rendono incerto il futuro dei propri figli disabili. L’esperienza di condivisione e solidarietà che queste famiglie hanno maturato nel corso di una lunga esperienza nel volontariato cattolico le ha portate a immaginare la risposta in una “grande casa” che accolga l’abitare congiunto di famiglie e figli.
Le famiglie, trasferitesi nelle nuove case, hanno fatto crescere una Comunità assistita con vaste sfere di autonomia, e una fitta rete di assistenza di prossimità assicurata dalla Casa di Carità, presieduta da Don Virginio Colmegna.
La nuova struttura permetterà ad ognuno degli abitanti di avviare o mantenere la propria vita in autonomia con minore preoccupazione, grazie da un lato al servizio di mutua assistenza che la rete solidale di famiglie fornirà e dall’altro alle caratteristiche del nuovo insediamento, studiate a partire dalle situazioni individuali di ognuno dei nuovi abitanti.
Proprio allo scopo di permettere l’avvio di percorsi abilitanti per i figli disabili, all’interno del progetto sono stati previsti spazi di servizio dove organizzare e sviluppare attività diurne collettive e/o individuali per l’accrescimento di capacità relazionali, competenze, e abilità a fini occupazionali.
Obiettivi specifici del progetto “Abitiamo il Futuro” sono:
• Favorire l’inclusione e l’autonomia di persone fragili e/o disabili in comunità di abitanti attraverso la creazione di una struttura residenziale che ne supporti il progressivo distacco dal contesto familiare;
• Sviluppare programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile da parte di soggetti fragili;
• Organizzare attività di animazione culturale aperte al territorio che fungano da percorsi di avvicinamento a questo nuovo modello
di “abitare solidale”, permettendo un ricambio graduale della popolazione residente nell’intervento senza che venga meno il principio del “mutuo aiuto”, posto alla base del progetto.
• Offrire soluzioni abitative per persone in situazione di bisogno abitanti il territorio dove il progetto “Abitiamo il futuro” sorge che permetta a queste di beneficiare del clima di cura e di rispetto reciproco favorendone il reinserimento e la ripresa delle proprie condizioni migliori.
Il contributo di Fondazione Marazzina ha consentito di realizzare un alloggio per l’autonomia e il padiglione dedicato alle attività formative.