Agrivis ha realizzato la sua prima semina (orzo e trifoglio come sovescio, ovvero per arricchire di azoto e minerali il terreno) nel febbraio 2017, con l’obiettivo di attendere la primavera per iniziare l’avventura della coltivazione dei primi ortaggi.
Nei primi mesi del 2017 sono stati ottenuti: il titolo di IAP (Imprenditore Agricolo Professionale da parte di Regione Lombardia), il Parere di Conformità all’insediamento di attività agricola nei terreni in nostro possesso dal Parco Agricolo Sud Milano e presentata la SCIA produttiva al Comune di Milano , in modo da rendere possibile la commercializzazione dei prodotti coltivati.
Tra aprile e maggio 2017, dopo aver iniziato il percorso di conversione delle colture verso il biologico certificato (obiettivo con previsione di raggiungimento a 2019), sono state trapiantate le prime piantine di ortaggi.
Superati i primi problemi legati ai danni portati da conigli selvatici e minilepri, durante l’estate sono stati realizzati i primi raccolti. I prodotti sono subito risultati di ottima qualità, anche se la produzione è stata di quantità abbastanza ridotta.
A partire dal mese di agosto, è iniziata la fornitura (da allora ad oggi di fatto un’esclusiva) ai due punti vendita del marchio “Rose by Mary” facente capo alla nota famiglia di panettieri Marinoni.
Si è in tal modo venuta a creare una partnership commerciale e di intenti basata su forte interesse della famiglia Marinoni per i prodotti di Agrivis; questo al punto da stipulare (fine novembre 2017) un importante accordo che prevede a partire dalla Primavera 2018, la fornitura di circa 10 tonnellate di ortaggi l’anno al nostro partner.
Questo ha portato ad avviare la programmazione dei prossimi passi finalizzati a sestuplicare la produzione del primo anno (fino a raggiungere nel secondo anno di attività di Agrivis, l’utilizzo intensivo di circa il 30% dei terreni a disposizione).
Per concretizzare questo obiettivo sono stati realizzati o in procinto di esserlo:
a) L’acquisto e montaggio di due tunnel (44m di lunghezza, 8 di larghezza) finalizzati ad “allungare la stagionalità” delle coltivazioni
b) L’allestimento provvisorio di uno spazio per lo stoccaggio, la conservazione, il lavaggio e la prima lavorazione degli ortaggi (a Milano, in via Giovanola)
c) La costruzione di una recinzione (mitigata da siepi) lungo il perimetro del terreno (con funzioni di protezione dalla fauna)
d) La costruzione del pozzo e l’ampliamento dell’impianto di irrigazione.
I primi due punti sono stati realizzati tra novembre e dicembre. Per la recinzione è stata presentata nei giorni scorsi la richiesta di autorizzazione alla realizzazione all’Ente Parco Agricolo Sud Milano. Per quanto riguarda lo scavo del pozzo, è stata ottenuta l’autorizzazione allo scavo ma non ancora eseguite le opere.
Tutto questo ha portato al progetto Agrivis ad uscire dalla sua “Fase 1”, dedicata alle sue prime sperimentazioni, per entrare in una “Fase 2”, produttiva a medio regime.
Nella Fase 2 si prevede che oltre alla fornitura (prioritaria) alle attività “Rose by Mary”, si approfondiscano i rapporti con alcuni potenziali clienti che si sono già dimostrati interessati ai prodotti di Agrivis.
Importante sottolineare che il progetto sta pienamente mantenendo fede al suo obiettivo principale, quello dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
In questo momento Agrivis coinvolge, oltre alla coordinatrice (e IAP) Elena Ghisolfi, anche:
Tonino, giovane con disabilità intellettiva, che ha iniziato la sua attività lavorativa ad Agrivis ad Aprile 2017
Karifa e Musazghi due giovani rifugiati politici provenienti rispettivamente dalla Guinea e dall’Eritrea; attualmente inseriti come tirocinanti, i due saranno assunti dalla cooperativa a partire dal febbraio 2018
Nel corso dei mesi sono stati inseriti per dei percorsi di tirocinio anche Lamine (altro ragazzo rifugiato) e Simone (minore soggetto a provvedimento giudiziario “messo alla prova”).
Inoltre sono state avviate in campo alcune attività di tipo formativo-educativo che hanno coinvolto 12 giovani con disabilità intellettiva non in grado di inserirsi stabilmente al lavoro.